Capitolo 10 - Il bombardamento dell’isola di pescatori


Il fascicolo del Sottotenente Hubbard, Ufficiale Comandante, era stato indubbiamente rovinato dal pessimo rapporto dell’Ammiraglio Fletcher. Circolavano molte storielle canzonatorie sull'uomo che aveva "affondato" un campo magnetico, ma ci si sarebbe forse dimenticati di tutto se non fosse stato che ben presto la sfortuna avrebbe messo il USS PC-815 in guai ben più seri. Verso la fine di maggio del 1943 la nave ricevette l'ordine di scortare una portaerei da Portland a San Diego. San Diego è la città costiera statunitense più meridionale, a dieci miglia dal confine messicano di Tijuana. Prospiciente alla città messicana di Tijuana ci sono un paio di isolette, le Los Coronados, usate dai pescatori locali per asciugare le reti. Il pomeriggio del 28 giugno la PC-815 sconfinò nelle acque territoriali messicane, gettò l’ancora nei pressi del minuscolo arcipelago, sparò quattro colpi di cannone in direzione delle isole e fece fuoco con armi leggere. Il governo messicano presentò un reclamo ufficiale e il 30 giugno venne convocata una Commissione di Inchiesta. Il Sottotenente Hubbard fu il primo a testimoniare e negò risolutamente di aver fatto qualcosa di sbagliato: aveva ordinato le esercitazioni di artiglieria perché era ansioso di mettere alla prova il suo equipaggio, e pensava di avere autorità nella zona. Quando gli chiesero perché avesse gettato l'ancora per la notte, ammise di non aver voluto passare l'intera nottata sul ponte. «In tre occasioni distinte» aggiunse, «quando ho lasciato l'incarico ai miei ufficiali di coperta ci siamo persi».


Seguirono poi le audizioni degli altri componenti dell’equipaggio e dopo oltre tredici ore di interrogatori, i tre Commissari decretarono il suo trasferimento ad altri incarichi. Il 7 luglio 1943, dopo appena ottanta giorni come Ufficiale Comandante della propria nave, Ron firmò la sua ultima pagina del diario di bordo: «13,45: Si firma il distaccamento. L.R. Hubbard». Nel rapporto di idoneità relativo alla sua breve carriera come Ufficiale Comandante, il Contro-Ammiraglio E.A. Braisted valutò L.R. Hubbard come «inferiore alla media», aggiungendo che: «Considero questo ufficiale carente delle doti essenziali di giudizio, capacità di comando e collaborazione. Agisce senza valutare le probabili conseguenze ... Si raccomanda il servizio su un grande vascello dove possa essere adeguatamente sorvegliato».

Ron venne assegnato all’ufficio Emissione Documenti a San Diego, dove iniziò immediatamente a marcare visita lamentando una grande varietà di disturbi, dalla malaria all'ulcera duodenale, ai dolori alla schiena. Ricoverato in osservazione per quasi tre mesi, scrisse a casa per informare la famiglia di essersi ferito nel raccogliere una granata inesplosa dal ponte della sua nave, che era poi scoppiata a mezz'aria quando l'aveva gettata a mare. In anni successivi Ron racconterà di aver collaborato con i medici del San Diego Naval Hospital: un reggimento di marines aveva contratto una malattia chiamata filariasi di cui i medici non sapevano nulla, ma grazie alla sua esperienza nel «Sud Pacifico», Ron aveva informato i dottori che, sebbene fosse disponibile un siero per curare l'affezione, un breve periodo in un clima freddo avrebbe funzionato ugualmente bene. Pertanto il reggimento era stato inviato in Alaska dove, diceva Ron, «Sono sicuro che sono guariti tutti». Affermazione che attesta il grado di scientificità delle sue dichiarazioni.


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