Capitolo 16 - Il primo clear del mondo


Il ritorno in California nell’agosto del 1950 fu per Hubbard un trionfo. L’aveva lasciata due anni prima da squattrinato scrittore di pulp fiction, tornava da celebrità, con un libro in cima alle classifiche di vendita, una legione di seguaci che lo ritenevano un genio e un’agenda piena di impegni: interviste, lezioni alla Hubbard Dianetics Research Foundation of California appena creata, grandi librerie per firmare autografi e, soprattutto, il grande incontro allo Shrine Auditorium del 10 agosto. L'evento prometteva di essere il momento magico di Dianetics poiché quella sera sarebbe stata annunciata l'identità del primo clear del mondo.

Lo Shrine era un grande edificio somigliante ad una moschea con stucchi bianchi, mura turrite ed una cupola ad ogni angolo. Il critico musicale del LA Times l'aveva definito “scuola di architettura neo-penale di Baghdad”. Poteva ospitare quasi 6.500 persone e quando la Hubbard Dianetics Research Foundation l'aveva affittato, pochi si sarebbero aspettati di riempire più della metà dei posti. Il pubblico era composto prevalentemente da giovani rumorosi e di buon umore e si speculava molto sugli straordinari poteri del primo clear del mondo. Decine di giornali e riviste, tra cui Life, avevano mandato cronisti e fotografi per coprire l'evento. Quando L. Ron Hubbard apparve sul palcoscenico sicuro di sé e a proprio agio, fu accolto da un boato e gli applausi durarono diversi minuti. Ron aprì il meeting con la dimostrazione delle tecniche di Dianetics. Su di una ragazza mostrò come indurre la reverie di Dianetics, poi su un’altra come “percorrere” un episodio di dolore. Dopo ogni dimostrazione la platea applaudiva, ma l’entusiasmo cominciò a calare per la sensazione sempre più diffusa che fosse tutta una finzione. Un mormorio di approvazione serpeggiò tra il pubblico quando qualcuno urlò i suoi dubbi. La folla iniziò a chiedere a gran voce che Hubbard facesse una dimostrazione su qualcuno del pubblico, e quando un giovanotto saltò sulla pedana dell'orchestra la platea iniziò a scandire “Prendi lui! Prendi lui!”. Per nulla disorientato da questo cambio di scenario, Hubbard lo invitò sul palco. Seduti uno di fronte all’altro, Hubbard fece un tentativo di audirlo, ma questi si dimostrò un soggetto refrattario ai comandi di auditing. Il pubblico cominciò presto ad urlare “Sbattilo fuori! Sbattilo fuori!”. Hubbard, forse con sollievo, strinse la mano al giovanotto, che si allontanò. Fino a quel momento l'atmosfera era cordiale, anche se i commenti a voce alta del pubblico diventavano sempre più irriverenti. Mentre Hubbard stava spiegando la grande quantità di benefici mentali e fisici derivanti da un auditing riuscito, qualcuno urlò «Le tue carie sono guarite?» provocando uno scroscio di risate.

Lo Shrine Auditorium
All'avvicinarsi del momento clou della serata il senso di eccitazione era sempre più palpabile. Quando Hubbard presentò «il primo clear del mondo», nella sala scese il silenzio. Si trattava, disse, di una giovane donna di Boston, Sonya Bianca, laureanda in fisica e pianista. Tra le abilità recentemente acquisite, spiegò Hubbard, c’era «il ricordo pieno e totale di ogni momento della sua vita», cosa che sarebbe stata felice di dimostrare, e rivolto verso un lato del palcoscenico disse «Ora, ti spiacerebbe venire avanti, Sonya?». Quando una ragazza snella e nervosa avanzò sul palco, il pubblico esplose di nuovo in un fragoroso applauso. Con voce tremante disse che Dianetics l'aveva liberata dalla sinusite e guarita da una «strana e imbarazzante» allergia alla vernice. «Quando entravo in contatto con la vernice, per giorni avevo un doloroso prurito alle sopracciglia» balbettò intimidita. «Ora entrambi i disturbi sono scomparsi, e mi sento come se avessi vinto un milione di dollari». Rispose ad alcune domande di routine di Hubbard, che poi fece l'errore di invitare i presenti a proseguire: chiaramente si erano aspettati rivelazioni più spettacolari.

«Che cosa hai mangiato a colazione il 3 ottobre del 1947?» Miss Bianca apparve sconfortata, sbatté gli occhi e scosse la testa. «Che cosa c'è scritto a pagina 122 di Dianetics: La Scienza Moderna della Salute Mentale?» Bianca aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono. Domande simili cominciarono a piovere sempre più fitte, tra risate di scherno. Alcuni provarono compassione per la povera ragazza e cercarono di farle domande più facili, ma ormai era completamente confusa. Mentre il pubblico iniziava ad alzarsi e a lasciare l'auditorio, in un momento che Hubbard volgeva le spalle alla ragazza qualcuno urlò: «OK, di che colore è la cravatta che indossa il sig. Hubbard?». La prima clear del mondo strinse labbra e occhi nello sforzo di ricordare, fissò il buio ostile dell'auditorio poi si arrese in preda alla disperazione.

Con la fronte imperlata di sudore, Hubbard si fece avanti e pose fine alla dimostrazione tentando di giustificare gli inspiegabili vuoti di memoria di Miss Bianca. Il problema, dianeticamente parlando, era che quando l'aveva chiamata sul palco, dicendole di "venire, ora", quel "ora" l'aveva congelata in "tempo presente", bloccando il suo "ricordo totale". Non fu convincente, ma fare di meglio era difficile. Forrie Ackermann, che quella sera era andato allo Shrine per assistere allo spettacolo del suo cliente, ha riassunto le sensazioni di tanti dei presenti: «Rimasi deluso nel non vedere una donna energica, sicura di sé e padrona della situazione. Di certo non corrispondeva alla mia idea di clear». Passeranno diversi anni prima che Hubbard annunci il secondo "primo clear del mondo". E non saranno concesse domande da parte del pubblico.

La débâcle dello Shrine fu solo un contrattempo nella crescente fortuna di L. Ron Hubbard. Il denaro stava piovendo a secchiate sotto forma di assegni da 500 dollari, il prezzo del corso da auditor. Appena pochi giorni dopo il meeting allo Shrine, la Fondazione di Los Angeles trasferì la sua sede nell'ex residenza ufficiale del governatore della California. Nonostante costasse ben 4,5 milioni di dollari, il denaro raccolto era sufficiente per versare la caparra. La Fondazione aveva aperto altre sedi a New York, Washington DC, Chicago e Honolulu. Ma se il denaro entrava come un fiume in piena, altrettanto velocemente usciva e non esisteva contabilità, non c'era organizzazione, nessuna pianificazione aziendale o controllo finanziario.

Rifiutandosi di delegare per tenere tutto sotto controllo, Hubbard divenne autoritario e sospettoso verso chi lo circondava. «Aveva un sacco di problemi con chi esercitava un ruolo dirigenziale» ha ricordato Barbara Kaye, assistente alle pubbliche relazioni della Fondazione di Los Angeles. «Non si fidava di nessuno, era davvero paranoico. Pensava che la CIA gli avesse sguinzagliato dietro dei sicari. Ma nessuno gli stava dietro, erano tutte illusioni». Barbara conosceva bene Ron perché aveva una relazione con lui. Appena ventenne, era una bionda molto attraente che stava per laurearsi in psicologia.

In quel periodo [1950] il Governo degli Stati Uniti cercò di monopolizzare tutte le sue ricerche e di forzarlo a lavorare ad un progetto inteso a rendere «l’uomo più suggestionabile» e trovatosi di fronte al suo netto rifiuto cercò di ricattarlo richiamandolo in servizio attivo per fargli svolgere tale funzione. Dato che aveva molti amici riuscì a congedarsi subito dalla Marina ed a sfuggire alla trappola. Il Governo non gliela perdonò mai e da allora iniziò rabbiosamente e subdolamente ad osteggiare la sua opera sul piano internazionale ...

Una nuova ottica sulla vita

Hubbard teneva lezioni alla Fondazione di Los Angeles ogni giorno, sette giorni la settimana. E. van Vogt aveva temporaneamente abbandonato il suo lavoro di scrittore di fantascienza e tutte le mattine si svegliava alle 5,30 per andare ad aprire gli uffici. Hubbard arrivava un'ora dopo e teneva un incontro quotidiano con gli staff, molti dei quali addestrati ad Elizabeth. Alle 8 arrivavano i primi studenti. Hubbard teneva lezione dalle 8 alle 9, poi dimostrazione pratica dalle 9 alle 10. «Ciò che mi impressionava era l'abilità con cui Ron parlava a braccio» ha raccontato van Vogt, «ogni mattina diceva qualcosa di diverso. Mi lasciava esterrefatto. Da dove veniva tutta quella roba?»

Quando alla sera non aveva lezione, Ron trascorreva il tempo con Barbara, che ben presto si ritrovò perdutamente innamorata. Si emozionò quando lui affittò il loro "nido d'amore" al Chateau Marmont Hotel. La prima notte che vi trascorsero insieme, la rassicurò sulla stabilità della loro relazione: «Ecco il tuo armadio» le disse, «questo è il tuo tavolo da toeletta, e questo è il tuo spazzolino da denti». Due giorni più tardi arrivarono Sara e la bambina dalla Costa Orientale che alloggiarono nel nido d'amore. Il mattino seguente, quando Barbara arrivò al lavoro, trovò sulla sua scrivania lo spazzolino da denti e gli altri oggetti personali lasciati nell'appartamento. Mentre osservava in lacrime il patetico fagotto entrò Hubbard, le sussurrò delle scuse, e spiegò che la moglie era una "cagna" e che lui non poteva farci nulla. «Mi manchi» le bisbigliò.

3. EVITA IL LIBERTINAGGIO

Sii fedele al tuo partner. L'infedeltà può ridurre la tua sopravvivenza.

La via della FELICITÀ

Nonostante tutto, Barbara non interruppe la relazione. «Ero completamente infatuata. Stare con lui era come guardare un attore affascinante che recitava un ruolo sul palcoscenico. Con lui non mi annoiavo mai. Era un uomo delizioso, magico. Allo stesso tempo, e fin da subito, mi accorsi che era anche profondamente disturbato. Alcune delle cose che mi raccontava erano davvero bizzarre. Mi disse che sua madre era lesbica e che l'aveva trovata a letto con un'altra donna, e che era nato da un tentato aborto. Non mi parlò mai del padre, e non mi disse mai di avere figli».

In veste di responsabile della Hubbard Dianetics Research Foundation, verso la fine di settembre Barbara accompagnò Hubbard in un giro di conferenze nell'area di San Francisco. Con suo grande imbarazzo, Sara andò a salutarli alla Union Station. Diede un bacio teatrale al marito, guardando al contempo Barbara dall'alto al basso. Anche Hubbard era a disagio, e durante il viaggio bevve diversi alcolici nella carrozza bar del treno. Il suo morale si sollevò molto quando a San Francisco furono accolti con un barbecue di benvenuto a casa di un dianeticista locale. Ma per Barbara non fu una serata felice: nel corso della festa sorprese Hubbard che baciava la moglie del padrone di casa. Più tardi quella sera, quando rifiutò di dormire con lui, Ron ebbe uno scatto d'ira e urlò: «Siete tutti contro di me!»

Dopo aver raggiunto un alto livello di abilità, sarete i primi a insistere sul vostro diritto a vivere con gente onesta

Integrità e onestà

Fecero pace e in seguito Barbara scriverà sul suo diario: «Le cose a Oakland sono andate meglio. Ha affittato un attico. Ero sempre con lui, e si è nuovamente un po' innamorato di me. Beveva troppo, e parlava in proporzione all'alcol che buttava giù. Per lo più storie grottesche sulla sua famiglia e l'odio per sua madre che, dice, era una lesbica e una puttana. È un uomo infelice. Ha detto che l'unico a dimostrargli affetto negli ultimi anni, prima di incontrare me, è stato Calico, il suo gatto».

In ottobre Hubbard tornò per qualche giorno a Elizabeth, sulla Costa Orientale, dove ad accoglierlo c’era la notizia che la Fondazione stava andando incontro al fallimento. Le entrate erano molto inferiori alle uscite e Joseph Winter, il medico che tanto aveva fatto per dare autorevolezza a Dianetics, stava per rassegnare le dimissioni. Winter era profondamente deluso: la Research Foundation non stava facendo alcuna ricerca, attività che rientrava tra i suoi scopi primari; Dianetics non era esente da rischi, durante l'auditing due pre-clear avevano sviluppato una psicosi acuta; ed era contrario alla politica della fondazione di addestrare chiunque al mestiere di auditor pur di incassare 500 dollari. «La gente aveva spesso dei crolli psicologici» ha raccontato Perry Chapdelaine che fu studente ad Elizabeth. «Tutto veniva messo a tacere prima che si scoprisse. Accadde con un tizio del mio corso, un ingegnere chimico. Volevano allontanarlo dalla scuola e mi offrii volontario per stare con lui nell'edificio adiacente. Non mangiava e non dormiva, era in uno stato terribile. Finì in un ospizio». Un altro dei fondatori, Art Ceppos, condivideva le preoccupazioni di Winter e anch'egli si dimise.

Barbara Kaye
La reazione di Hubbard fu, come al solito, smodata. Infuriato per ciò che considerava un tradimento da parte di due dei suoi sostenitori originali, mise in giro la chiacchiera che Winter e Ceppos erano stati costretti a dimettersi perché scoperti a complottare contro la fondazione. Ma non era nello stile di Hubbard accontentarsi di denigrare i nemici: voleva vendetta. L'occasione si presentò nell'odiosa veste del Senatore Joe McCarthy, l'egocentrico demagogo che nel febbraio del 1950 accusò il Dipartimento di Stato di pullulare di comunisti. L'atmosfera di caccia alle streghe che ne seguì ammorbò per anni l'America. Il 3 novembre del 1950 il Consiglio Direttivo della Hubbard Dianetics Research Foundation di Elizabeth contattò l'FBI rivelando che Art Ceppos, presidente della Hermitage House, era un simpatizzante comunista che di recente aveva cercato di impossessarsi dell'indirizzario della Fondazione, ben 16.000 nomi, «un grande valore per chiunque fosse stato interessato a far circolare letteratura del partito comunista».

Hubbard si trattenne ad Elizabeth meno di una settimana, disinteressandosi della crisi finanziaria che minacciava la Fondazione nell'ottimistica, se non irrealistica, convinzione che le cose si sarebbero sistemate. Arrivato a Los Angeles sorsero altri problemi, questi di natura più personale. Iniziò a sospettare che la moglie lo cornificasse. Una sera aveva insistito con la stramba idea di uscire a cena assieme alla moglie e all'amante. Fortemente a disagio, Barbara dovette accettare, ma si fece accompagnare al ristorante da Miles Hollister, uno degli istruttori della fondazione locale. La cena ebbe un effetto contrario a quello sperato da Hubbard: l'accompagnatore dell'amante divenne l'amante della moglie. Miles Hollister aveva ventidue anni ed era tutto ciò che Hubbard non era: giovane, attraente, sportivo. Hubbard si sarebbe vendicato.

La sua prima mossa fu curiosamente ellittica: licenziò due dei più cari amici di Hollister, affermando che si trattava di comunisti. Jack Horner cercò di intervenire in loro difesa. «Entrambi erano ragazzi in gamba altamente addestrati. Andai nell'ufficio di Hubbard e lo affrontai: "Non puoi licenziare quei due, non hai nessuna prova". Inveì infuriato, camminando avanti e indietro dicendo "Tu non capisci, qui sto combattendo una battaglia. Perderò qualcuno lungo la strada, ma alla fine vincerò". Hubbard era capace di tutto; per lui il fine giustificava qualsiasi mezzo. Un paio di settimane più tardi ci disse di andare a rubare i diplomi Dianetics di Charlie Crail, uno dei fondatori dell’org di Los Angeles con cui aveva litigato. Ci rifiutammo e lui non riusciva a capire il nostro rifiuto: aveva firmato lui quei diplomi, quindi i diplomi gli appartenevano. Ci furono molti episodi di questo tipo, ma pensavo che il suo genio eclissasse la sua follia».

Con l'aumentare dei sospetti il matrimonio di Hubbard e Sara si deteriorò rapidamente. Una notte litigarono violentemente e Hubbard uscì di casa, andò a prendere Barbara e insieme si diressero ad un motel dove passò il fine settimana a gonfiarsi tristemente di whisky. «Aveva davvero il morale a terra» ha ricordato Barbara. «Mi raccontò come aveva conosciuto Sara. Mi disse che era andato ad una festa, si era ubriacato e al risveglio aveva trovato Sara nel suo letto. Rimasi davvero sorpresa quando al ritorno a Los Angeles la domenica sera, si fermò per comprare dei fiori alla moglie». Anche Sara non se la passava bene, una sera cercò di suicidarsi con dei sonniferi, e a seguito di un commento innocente, poco dopo Barbara verrà licenziata con l’ordine di non farsi più vedere.

Frattanto E. van Vogt stava facendo il possibile per tenere a galla la Los Angeles Foundation. Calcolò che le sei Hubbard Dianetics Research Foundations avevano debiti per 200.000 dollari. All'inizio di novembre, mentre Hubbard si trovava sulla Costa Orientale, van Vogt aveva licenziato metà dei 60 dipendenti nel tentativo di rimanere solvibile. Hubbard andò su tutte le furie e al ritorno iniziò ad assumere indiscriminatamente: nel giro di una settimana avevano 67 persone a libro paga; lo staff gli serviva per “la ricerca”. «Il disastro finanziario era inevitabile» ricorda sconsolato van Vogt.

Nel dicembre 1950 la rivista Look pubblicò un articolo tagliente dal titolo "Dianetics - Scienza o Truffa?" che lasciava pochi dubbi sull’opinione dell'autore. “Mezzo milione di profani si sono bevuti la storia di questa psichiatria dei poveri” iniziava l’articolo, e continuava illustrando i motivi di preoccupazione della classe medica per la salute dei pazienti. Un autorevole accademico spiegava perché i sofferenti di disagi mentali potevano trovare sollievo temporaneo “nell'inganno di Dianetics” (“così come a volte lo si trova nell'ipnosi o nel vudù”). Come sempre, in presenza di attacchi, in particolare se provenienti dai disprezzati media, i dianetici rinserrarono i ranghi, e parteciparono in massa alla festa di Natale della Fondazione di LA. Alla festa si fece viva anche Barbara Kaye, che Hubbard invitò a ballare. La sera di Capodanno Ron disertò la festa a cui doveva partecipare con Sara, e passò la notte con Barbara.

Il numero di dicembre del 1950 di Look con
il reportage Dianetics; Science or Hoax?

L. Ron Hubbard portò i risultati dei suoi esperimenti al Dipartimento di Psicologia, convinto che chi veniva pagato per studiare la mente avrebbe potuto darne un'interpretazione migliore. Suo malgrado dovette constatare che gli psicologi della George Washington University non solo non erano in grado di comprendere tali risultati, ma che non erano minimamente interessati a cose del genere. Allibito, si rese presto conto che nessuno sapeva davvero come funzionasse la mente, ed inoltre che né gli psichiatri né gli psicologi lo avrebbero mai scoperto.

Che cos'è Scientology?



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