Capitolo 28 - Il ritorno di Alexis, la figlia rapita


Nel 1971 il Commodoro affrontò un altro affare famigliare. Da Los Angeles venne informato che sua figlia Alexis cercava di mettersi in contatto con lui. Alexis aveva ventuno anni e viveva con la madre e il patrigno, Miles Hollister. La madre le aveva parlato poco del padre, ma Alexis aveva letto abbastanza su L. Ron Hubbard. Lo credeva una figura romantica ed era curiosa di incontrarlo. Telefonò inutilmente a Sant Hill, poi gli scrisse attraverso la Chiesa di Scientology di Los Angeles. Quando Hubbard seppe dell’interessamento di Alexis agì velocemente. Scribacchiò una nota per lei e inviò istruzioni dettagliate a Jane Kember su come gestire la faccenda. Le messaggere avevano preso l'abitudine di stare a fianco del Commodoro mentre scriveva, togliendogli rapidamente di sotto il foglio non appena arrivava alla fine. Doreen Smith era di turno quando il Commodoro scrisse ad Alexis, e rimase sconvolta da ciò che lesse furtivamente nel togliere la lettera. Le istruzioni alla Kember terminavano con una predica: «La decenza non è un concetto ben compreso».

Alexis venne contattata da un uomo che si presentò come emissario di Ron Hubbard e informata che aveva una dichiarazione da leggerle. Lesse il documento ad una sbalordita Alexis: Hubbard negava categoricamente di essere suo padre. «Alla fine del 1948 tua madre era con me a Savannah e mi faceva da segretaria… nel luglio del 1949 ero a Elizabeth, New Jersey, e stavo scrivendo un film. Lei si presentò in stato di indigenza, e incinta». Hubbard lasciava a intendere che il padre di Alexis fosse Jack Parsons e che lui, con un atto di estrema bontà, aveva aiutato sua madre e cercato di «toglierla dai guai». Scriveva che in seguito era tornato a Palm Springs dove viveva la madre, e aveva trovato Alexis in stato di abbandono; la bimba aveva pochi mesi, una «cosetta carina», così per un paio d'anni l'aveva portata con sé nei suoi spostamenti. Hubbard raccontò ad Alexis che durante la Seconda Guerra Mondiale sua madre era stata una spia nazista, e che l'azione di divorzio era stato uno meschino stratagemma di sua madre per tentare di assumere il controllo di Scientology - «Loro» ossia Sara e Miles Hollister «riuscirono ad avere molta pubblicità sulla stampa, ma nulla di quanto dissero era vero; per la causa di divorzio ingaggiarono l'avvocato più costoso degli Stati Uniti, e riuscirono a far mettere la fondazione di Los Angeles in concordato. Il tutto si dimostrò un vero enigma, poiché visto che non c'era stato un matrimonio legale, non poteva esserci un divorzio». Terminata la lettura, il rappresentante chiese ad Alexis se aveva qualche domanda. La ragazza domandò se poteva dare un'occhiata al documento. L'uomo rifiutò e Alexis disse che quanto aveva ascoltato le era bastato e chiese all'uomo di andarsene. Non cercò mai più di vedere il padre.

Un'altra ragazza fu causa di problemi per il nobile orticultore. Susan Meister, ventitreenne, era entrata nell'equipaggio dell'Apollo nel febbraio del 1971 poco dopo aver conosciuto Scientology. Una volta a bordo si comportò come una normale neo-convertita, entusiasta ed ottimista, scrivendo spesso a casa e incoraggiando la famiglia ad entrare in Scientology. Quattro mesi dopo, il 25 giugno, mentre l'Apollo era all'ancora nel porto marocchino di Sail, Susan Meister si chiuse a chiave in una cabina, si portò una calibro 22 alla testa e tirò il grilletto.

L'ultima lettera di Susan ai famigliari - 12 maggio 1971
Venne chiamata la polizia locale, ma la morte di una cittadina americana mise inevitabilmente in allarme anche i funzionari del consolato, ed espose l'Apollo a quel tipo di attenzioni che Hubbard aveva tenacemente cercato di evitare. Seguendo le procedure codificate, la Sea Org partì all'attacco. Susan Meister, che per gli amici era una ragazza tranquilla e riservata, venne ritratta come una ex tossicodipendente squilibrata che aveva già tentato di suicidarsi. Peter Warren lasciò a intendere che erano state trovate fotografie compromettenti. Queste tattiche diffamanti vennero ben presto estese a William Galbraith, il viceconsole americano a Casablanca, che si era recato a Sail per indagare sull'accaduto. Qualche giorno più tardi arrivò anche il padre di Susan Meister, intenzionato ad indagare sulla morte della figlia. Trovò però impossibile far breccia nelle disinteressate autorità marocchine, e L. Ron Hubbard, a cui si era rivolto in cerca di aiuto, rifiutò di incontrarlo.

Il padre di Susan Meister

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